L’arte di sopravvivere in ufficio senza fare la guerra
Con Marco Morelli e Jacopo Perfetti
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Un grande classico del pensiero orientale, diventato un punto di riferimento obbligato anche per i manager dei settori più svariati, che negli anni l’hanno interpretato come una grande metafora del mondo del lavoro e dei suoi delicati equilibri. Marco Morelli ne fa una lettura critica, un vademecum per districarsi fra le varie dinamiche lavorative.
«I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere»; «L’invincibilità sta nella difesa. La vulnerabilità sta nell’attacco. Se ti difendi sei più forte. Se attacchi sei più debole».
Con le sue massime geniali e spesso spiazzanti, L’arte della guerra è diventato un grandissimo classico del pensiero orientale, oggi talmente letto e rinomato da aver travalicato ogni confine geografico e temporale. Il libro è diventato un punto di riferimento obbligato anche per i manager dei settori più svariati, che negli anni l’hanno interpretato come una grande metafora del mondo del lavoro e dei suoi delicati equilibri.
Grazie alle sue competenze, Marco Morelli ne fa una lettura critica che lo rende ancora più interessante per chiunque voglia leggere L’arte della guerra come un vademecum per districarsi fra le varie dinamiche lavorative che riguardano il capo, i colleghi, la carriera (per parafrasare il suo recente successo in libreria).
Un testo fondamentale per conoscere se stessi, gli altri e le dinamiche che ci governano, con una veste grafica estremamente curata e accattivante con le illustrazioni di Valentina Biasetti.