Nel nome della madre
Con Aimara Garlaschelli
Nel nome della madre è un attraversamento della parola “madre”; si potrebbe anche dire che è una sua traduzione, perché tradurre significa “condurre oltre”, “trasportare”, “trapiantare”, ma anche “recare in atto”, “trasferire da un luogo all’altro”, fino a essere “azione di consegnare”. Madre è una traduzione sempre in atto. «Nel 2018 Aimara Garlaschelli ha curato e tradotto The Waste Land di Eliot. Questa importante esperienza si è senz’altro riverberata nel suo poemetto, che emblematicamente ha lo stesso numero di versi del modello eliotiano (433) e la stessa ambizione di contenere tutto. Nel nome della madre presenta infatti tracce significative delle tragiche cronache dei nostri giorni, ma anche del femminile attraverso il mito. Ci sono i corpi nel loro aspetto più sgradevole ma anche l’incanto degli angeli, gli aborti e le nascite, e poi la storia, il linguaggio, le reminiscenze letterarie. E molte immagini di uccelli che attraversano tutto il poemetto: rondini, allodole… Tutti riuniti in un rondò finale in forma di sestina dove queste figure di volo, di elevazione e di libertà suggellano un percorso che era partito dal fondo dei mari».