Tous de la même mère. La mer Méditerranée
Con Caterina Bonvicini, Cristina Cattaneo e Lila Lisi. Modera Aimara Garlaschelli
Di cosa parliamo quando parliamo di blocchi (navali)? Caterina Bonvicini dal 2018 si occupa del Mediterraneo imbarcandosi sulle navi umanitarie. Dice i corpi vivi. Cristina Cattaneo, medico legale, lavora per dare dignità a cadaveri senza nome. Dice i corpi morti. Cristina ha catalogato 1.484 corpi, mentre 1.254 sono le persone che Caterina ha contribuito a salvare nei suoi diciannove soccorsi in mare. Entrambe raccontano l’orizzonte infinito del tragico nel dettaglio che destabilizza, perché l’immaginazione è banale e facilmente manipolabile dall’ideologia. I corpi dicono i morsi dei denti sulle gambe dei sopravvissuti, i resti di un bambino con la pagella scolastica cucita nel giubbotto. “Dentro bare di legno e rame / erano i cadaveri a parlare: / «madre siamo carne / inchiodata alla croce del mare»”. La musica di Lila è il Coro; non ci sono i gradini di un anfiteatro, ma i portici di Villaggio Barona. Perché veniamo tutti dallo stesso mare, madre.