IL PREMIO NOBEL ABDULRAZAK GURNAH A MILANO

13/06/2022

Discorso tenuto da Piergaetano Marchetti, presidente di BookCity Milano per la consegna del Sigillo della città allo scrittore Abdulrazak Gurnah, in occasione della 23° edizione de La Milanesiana. Un incontro realizzato in collaborazione con BookCity Milano, Comune di Milano e Piccolo Teatro.


Sono lieto di portare il saluto al premio Nobel Abdulrazak Gurnah da parte di BookCity Milano.

Bookcity Milano si svolgerà in novembre con la sua undicesima edizione. Siamo un fratello o una sorella minore de La Milanesiana, affascinante, ad un tempo, giovane e adulta donna di 23 anni. BookCity Milano che per una settimana in centinaia di luoghi con oltre mille eventi parla di libri, letteratura, saggistica e quindi di cultura a tutto campo, BCM, dicevo, ha avuto l’onore di veder consegnare le chiavi della città ad illustri scrittori.

Ora si aggiunge una gemma preziosa, preziosissima a questo Gotha. Il premio Nobel Gurnah.

Una voce, una presenza, questa, che dimostra quanto meritata sia la qualifica di Milano come città della letteratura UNESCO. Una voce, una presenza, quella di Gurnah, con forti connotati di originalità, una voce che arricchisce enormemente il patrimonio delle diversità creative; una voce capace di far dialogare mondi distanti, spesso avversi, drammaticamente avversi, tra loro intrecciati; capaci questi mondi, dicevo, di dialogare in un tono pacato ma non arrendevole e compromissorio ma neppure vendicativo, eppure anche pieno di pathos.

Ogni voce. soprattutto se tanto autorevole che si aggiunge accende una nuova luce che chiama altre voci e luci, in un gioco di concorrenze ed arricchimenti virtuosi per il patrimonio culturale e civile.

Ed allora grazie alla Milanesiana ed all’illustre ospite per esser ciò “che ci fa andare” in questa direzione. BookCity porta con sé i segni di questa ormai antica fiamma. Saprà fare la sua parte anche con la memoria di questa Europa che il libro di Gurnah, che in questi giorni esce, ci consegna in una luce da non dimenticare.

Un’Europa cui guardiamo con entusiasmo ed enormi speranze per oggi e per il futuro ma che non può non riflettere sul passato, sulla sua storia.

Piergaetano Marchetti