Stefano Fenoglio: Uomo e fiumi, breve storia di un’amicizia finita male

Ente Promotore

Cadore33

Scuole di riferimento

Superiori

Fascia di età

14-15 anni, 16-18 anni

Dedicato a

Scuole di Milano città

Luogo

A scuola

Numero massimo iscrizioni

1

Obiettivi e descrizione progetto

L’uomo è una specie fluviale. Non ha branchie, non ha pinne, non ha zampe palmate eppure il suo percorso evolutivo è indissolubilmente legato alle acque correnti. Se riuscissimo a condensare tutta l’avventura dell’Umanità in una singola settimana, ecco che tutti i giorni trascorrerebbero nell’opacità della nostra vita nomade di onnivori nomadi mentre tutto quello che per noi è la Storia, da Cleopatra a Napoleone, dall’assedio di Troia alla guerra in Ucraina, accadrebbe in un’ora e mezza, cioè da quando è stata inventata (grazie ai fiumi) l’agricoltura irrigua, verso le 22,30 della domenica sera.

I fiumi hanno stimolato la nascita delle città e di società sempre più complesse e strutturate, l’espansione dei commerci e dei trasporti, l’evoluzione tecnologica e delle conoscenze, l’incremento demografico e il miglioramento delle condizioni di vita. Non esiste ambiente naturale cui la nostra specie sia più debitrice per il suo progresso. Ancora oggi si stima che la quasi totalità della popolazione umana viva sul bordo dei fiumi o a pochi chilometri da essi. Tuttavia, con l’andare del tempo, il rapporto tra noi e i sistemi fluviali è andato deteriorandosi, eroso e poi sepolto dalla nostra avida irrequietezza, dall’esponenziale crescita demografica e dalla superbia dovuta alle nostre sempre maggiori capacità tecnologiche e scientifiche.

Il fiume, da mentore e amico prezioso, forte e degno di rispetto, si è trasformato in un servitore da spremere senza misura, la cui congenita irrequietezza procura fastidi e seccature. I fiumi sono stati l’ambiente naturale che più di ogni altro ci ha permesso di diventare ciò che siamo, ma nessuno sembra ricordarlo. Solamente in occasione di grandi catastrofi, come alluvioni o secche prolungate, i fiumi tornano prepotentemente alla ribalta, occupando le prime pagine dei quotidiani e i servizi d’apertura dei telegiornali, per scomparire poi nuovamente dopo pochi giorni. Il succedersi di tre o quattro rivoluzioni industriali e specialmente la recente rivoluzione digitale e informatica ci ha sempre più allontanato da questi antichi amici, nascondendo o confondendo il ruolo fondamentale che hanno avuto (e hanno ancora) per il nostro benessere e facendoli apparire come un elemento banale, scontato o peggio ancora inaffidabile e pericoloso del mondo che dominiamo.

In questo periodo di drammatico e rapido cambiamento climatico, con l’inasprirsi delle secche e delle alluvioni, con il deteriorarsi della qualità e della quantità delle acque, la gestione dei fiumi riveste un ruolo di assoluta e primaria importanza. Per questo motivo, ripercorrere la storia del nostro antico rapporto con i fiumi può essere una buona strada per provare a ristabilire con loro quel patto di amicizia che ci ha portato così lontano.

Tempistiche

Incontro a scuola da organizzare entro la metà di febbraio 2026 (la data sarà concordata da scuola e autore, individuando la giornata che va incontro alle disponibilità di tutti)

Materiali messi a disposizione dall’ente promotore

Risultati Attesi

Libro e Autore

Stefano Fenoglio

Professore ordinario presso l’Università degli Studi di Torino, DBIOS, e cofondatore del Centro per lo Studio dei Fiumi Alpini (ALPSTREAM). La sua passione per i fiumi nasce nell’infanzia, percorrendo con il nonno pescatore fiumi e torrenti in tutte le stagioni dell’anno, e lo porta ad una Laurea in Scienze Naturali e al successivo Dottorato di Ricerca in Scienze Ambientali. La sua intera vita professionale è stata dedicata ai fiumi, prima come consulente e libero professionista e poi come ricercatore e docente universitario. Ha insegnato ecologia fluviale, monitoraggio della qualità ambientale, idrobiologia e zoologia nei corsi di laurea in Scienze ambientali, biologiche e naturali e ha campionato e studiato fiumi dal Piemonte alla Sila, dal Trentino alla Terra dei Fuochi con puntate oltre le Alpi e oltre l’Atlantico. E’ autore di oltre centotrenta pubblicazioni scientifiche e due libri di testo universitari dedicati all’ecologia fluviale, uno pubblicato da DeAgostini Scuola e l’altro da UTET. Ha vinto diversi premi nell’ambito della comunicazione e della ricerca scientifica. Il suo impegno nell’ambito della divulgazione è testimoniato dalla notevole mole di interviste e interventi realizzati sui principali media del paese (quotidiani come La Stampa, La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Messaggero, trasmissioni televisive come TG 1- RAI 1, Report - RAI3, UnoMattina - RAI 1, Speciale TG1 - RAI 1, Il Provinciale – RAI2, Viaggio nell'Italia del Giro – RAI2, TG3 Leonardo - RAI3, Filo Rosso – RAI3, oltra al canale franco-tedesco ARTE, oltre che RAI RADIO 1, Nature Italy e altri).