Predatori. Sesso e violenza nelle mafie
Con Celeste Costantino, Maddalena Oliva e Ombretta Ingrasci
Conoscere la sessualità delle mafie significa avere una lente privilegiata per scoprirne i punti deboli, per individuarne le fragilità laddove esse più si ritengono non solo invulnerabili ma anche sostenute e spalleggiate da una società che tutto sommato ancora sminuisce e nega la violenza sulle donne. Di questo è certa Celeste Costantino che da anni si occupa di violenza di genere e che costruisce un documentatissimo saggio sul rapporto diretto fra cultura patriarcale e mafia. Un racconto di persone speciali, di vite che rappresentano un manifesto della brutalità e ottusità delle mafie, l’anacronistica difesa di pretesi valori che nulla hanno a che fare con l’onore e il rispetto, con la protezione e il mantenimento delle tradizioni familiari e culturali, ma con la coercizione, la molestia, la pedofilia, lo sfruttamento sessuale. I nomi di queste donne, le loro storie rese pubbliche – ogni volta che è possibile – intaccano la credibilità delle mafie, ne depotenziano la portata, la infangano nel profondo. Per questo per le mafie diventano storie temute da contrastare, da occultare, se possibile rimuovere dalla memoria collettiva. Attraverso un’analisi approfondita e testimonianze toccanti, il libro mette in luce la falsità del mito mafioso della protezione dei deboli e rivela come, al contrario, nessuno sia realmente al sicuro dall’impeto distruttivo di queste organizzazioni criminali. Le storie e le vicende raccontate da Celeste Costantino contribuiscono a smantellare vecchi luoghi comuni e a fornire una comprensione più autentica e complessa della portata della violenza mafiosa.